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Servizio Particolare di

GIOVAN GIUISEPPE LUBRANO

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Il Particolae Servizio

dal Cocò Gelo di Ischia Ponte

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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(La Torre di Michelangelo a Ischia)

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di ELISA BONACINI

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InvasioniDigitali, i social e l’accoglienza

Un’idea nata quasi per gioco, condivisa, partecipata fino a diventare “fenomeno”: questa è stata la genesi del progetto #InvasioniDigitali nel marzo-aprile 2013.

I visitatori, con in mano smartphone e tablet, si sono lasciati coinvolgere da quest’idea di invadere i propri centri storici, luoghi d’arte e cultura, armati solo della voglia di diffondere quella bellezza di cui si erano quasi disabituati a godere, riscoprendola e riappropriandosene.
Tante cose sono cambiate da allora e a questo hanno contribuito, senz’ombra di dubbio, anche le #InvasioniDigitali e il nuovo concetto di partecipazione e condivisione della cultura che quella sorta di “Settimana della Cultura Digitale” partita dal basso ha lanciato attraverso le piattaforme sociali.
Il MiBAC (ancora senza le competenze del turismo), non potendo ignorare quella diffusione virale di “macchie rosse” sulla mappa di Google (oltre trecento eventi organizzati in poco più di un mese), ha dovuto adeguarsi: prima sono venute le segnalazioni dell’iniziativa sulla pagina Facebook e sul profilo Twitter del Ministero, poi una dopo l’altra si sono susseguite le manifestazioni culturali in chiave socio-digitale.

Cos’è cambiato, nel frattempo?

Facebook, intanto. L’infografica finale prodotta dallo staff a conclusione delle #InvasioniDigitali, a parte il numero dei “Mi Piace” (oltre 5.800), delle visualizzazioni dei post sulla pagina (oltre 36.000) e del totale dell’utenza raggiunta (oltre 322.000 utenti), non ha potuto tenere in considerazione l’impatto quantitativo delle singole invasioni sul social network più in uso. Un paio di mesi dopo, è stato introdotto l’uso dell’hashtag: ecco che l’edizione 2014 delle #InvasioniDigitali potrà essere misurata, invasione per invasione, anche in questo senso.
Nel frattempo quel Pinterest che un anno fa era quasi sconosciuto ai più, è diventato uno strumento social sempre più comune, anche fra i musei.
Su Twitter, manco a dirlo, fioccano ormai numerosi i profili delle opere d’arte che cinguettano con i followers: ecco che i Bronzi di Riace si scambiano battute fra loro, così come Renzo, Lucia, Don Abbondio, fanno rivivere il racconto manzoniano a suon di tweet da 140 caratteri, creando poco alla volta il tweetbook dei Promessi sposi, una sorta di Bignami 2.0!

Ecco che di fronte a tutto questo non si può più pensare di accogliere i visitatori nei nostri musei con cartelli di divieto posti a mo’ di biglietto da visita (quei “NO” che Gianfranco Dall’Ara stigmatizzava proprio sostenendo l’iniziativa delle #InvasioniDigitali e che sono esemplificati al meglio dal cartello posto all’ingresso degli Uffizi…).

È indubitabile, ormai, che l’accoglienza nei musei inizi da lì: quanto ci sentiremmo accolti se, sui cartelli in ingresso, o magari davanti ai nostri capolavori, ci dicessero, “qui è vietato NON fotografare”, “scatta pure”, “fatti un selfie”!
Sembra l’abbiano capito alla Galleria dell’Accademia, al Museo Egizio e alla Mole Antonelliana….aspettiamo che lo capiscano ovunque, ma soprattutto che si realizzino quelle modifiche ormai improcrastinabili sull’uso dei social nel Codice dei Beni Culturali che “tranquillizzino” quei tanti burocrati della cultura ancora mentalmente incrostati nell’idea della difesa del copyright a tutti i costi!

Certo, se poi si tenesse conto che non sono il numero dei “Mi piace” a fare un buona comunicazione su Facebook né il numero di followers a fare quella su Twitter (quanti inviti ho ricevuto a giocare a Candy Crush da profili istituzionali!); che sarebbe necessario capire che fare comunicazione con i social è un vero e proprio lavoro (svolta da professionalità specifiche come quella del digital media curator), non un passatempo; che una buona comunicazione rafforza il legame con il proprio territorio e il brand al di fuori di esso….Ecco che il miracolo sarebbe compiuto!


A Ischia, Procida, Pozzuoli, Pompei, Castellammare, Sorrento sono in arrivo contributi per chi decide di avviare un’impresa operante in ambito turistico-culturale.

Il ministero dello Sviluppo economico mette, infatti, a disposizione 18 milioni di euro fino a esaurimento fondi, per la nascita di piccole e microimprese che puntano allo sviluppo del patrimonio culturale e turistico del paese. Le agevolazioni sono gestite da “Invitalia Cultura”, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
Le risorse appartengono al programma operativo interregionale “Attrattori naturali, culturali e turismo” Fesr 2007-2013 e sono destinate a idee da realizzare nei poli di attrazione di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Per la Campania le aree interessate sono l’isola di Ischia (Barano, Casamicciola Terme, Forio, Ischia, Lacco Ameno, Serrara Fontana), l’isola di Capri e i comuni di Procida, Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Napoli, S.Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Pompei, Castellammare di Stabia, Vico Equense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento, Sorrento, Massa Lubrense.
Duplice la finalità delle agevolazioni: da una parte si vuole, infatti, riqualificare l’offerta turistico culturale e paesaggistica dei territori interessati, dall’altra creare uno strumento che agevoli l’ingresso nel mondo del lavoro.

Le agevolazioni sono però rivolte esclusivamente ad attività di tipo imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone. Sono, quindi, escluse le ditte individuali, le società di capitali, le cooperative, le società di fatto e le società con un unico socio.

Per agevolare l’accesso ai fondi e per far emergere le idee imprenditoriali “Invitalia”, tra aprile e giugno, promuoverà nelle aree interessate seminari di orientamento. (teleischia)

09/04/2014 · Turismo

TORINOCUNEOAOSTAASTINOVARAVCOVERCELLIBIELLAALESSANDRIASAVONAIMPERIA e SANREMO V

Ischia, l’isola che nasconde un cuore contadino

Oltre le terme, il fascino di una storia ricca e di una cucina che punta sui profumi di terra
ANSA

Un’immagine dello Scoglio, l’isolotto che racchiude come uno scrigno i tesori artistici di Ischia


Mare incantato, baie nascoste, piccoli borghi ricchi di fascino: Ischia è la meta ideale per un «fuori stagione» tra il romantico e modaiolo. Il suo cuore artistico batte sullo Scoglio, l’isolotto, a una manciata di minuti dal porto, che custodisce le testimonianze più importanti della storia ischitana, come i resti della chiesa di San Pietro, il monastero delle Clarisse, la chiesa dell’Immacolata con la sua inconfondibile cupola e il Castello Aragonese. Dove nei primi decenni del ’500 soggiornò e «regnò» la principessa (e poetessa) Vittoria Colonna attorniata da un cenacolo di artisti e letterati d’eccezione, da Michelangelo (che dedicò alla donna tenerissimi sonetti d’amore) ad Ariosto a Pietro Aretino. Lasciato alle spalle il centro abitato di Ischia, ecco Casamicciola, che, adagiata sulle pendici dell’Epomeo (il monte dell’isola), conserva nelle zone più interne valli, calanchi, terrazzamenti e coni di vulcani spenti e poi pinete, agrumeti, vigneti e boschi: basta percorrere la vecchia Strada Borbonica per scoprirli e così lungo i tornanti che portano alle giogaie del Cretaio viene allo scoperto in modo prepotente «l’anima di terra» di Ischia.

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Riprendendo la litoranea, un «fungo» (in realtà, uno scoglio di tufo modellato dal vento e dalle onde) immerso nel mare è il logo di Lacco Ameno, diventata famosa per i suoi alberghi e i centri termali negli Anni 60 del secolo scorso. La sua storia è, però, lunga di secoli e la prova è da cercare nel Museo Archeologico della settecentesca Villa Arbusto dove si trovano i gioielli, i corredi funerari, i vasi dei coloni greci che sbarcarono sull’isola e che fondarono Pithecusa, la loro città. A Forio, invece, sono sorte le ville più belle dell’isola come La Colombaia (appartenuta a Luchino Visconti) e La Mortella con il giardino lussureggiante che il compositore inglese William Walton fece realizzare, intorno agli Anni 50, da Roussel Page, uno dei più grandi paesaggisti del secolo scorso.

Forio è il più grande centro dell’isola: le sue case si arrampicano fino sui fianchi dell’Epomeo e nel suo centro storico si incontrano, in quantità, memorabilia del glorioso passato come le torri medievali, spesso riutilizzate come sedi di alberghi di charme, come succede per esempio all’Hotel Mezzatorre (www.mezzatorre.it) nascosto in un parco immenso, su di un promontorio circondato dal mare. Uscendo da Forio, si scende fino a Sant’Angelo, paesino incantato, allungato sul mare con le piccole case dei pescatori dipinte a colori pastello: qui si gira solo a piedi, tra vicoli che sanno di vento e di mare, per raggiungere il porticciolo con le barche dei pescatori ormeggiate e lo scoglio di tufo grigio unito da una sottile striscia di sabbia alla terraferma.

E l’anima terragna di Ischia? Quella si scopre nella sua cucina contadina, dove il piatto simbolo non è a base di pesce, come sarebbe facile supporre, ma di carne: il must è il coniglio all’ischitana, altri ingredienti immancabili sulle tavole ischitane sono le verdure e le erbe selvatiche, che entrano nella composizione di minestre (come quella di cicoria e fagioli) o si sposano ad altre erbe o verdure come nella millenaria «scapece» a base di mentuccia, peperoncino, aglio.

03/04/2014 · Fatti curiosi, Turismo

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IL  SINDACO DI ISCHIA ING. GIOSI FERRANDINO

HA FESTEGGIATO IL SUO COMPLEANNO  A MOSCA

IN COMPAGNIA DEI MEMBRI EELLA DELAGZIONE  ISCHTANA

ALA FIERA TURISTICA DELLA CAPITALE

DELLA  RUSSIA


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Speciale Reportage di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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Lo Speciale Reportage

sulla  Conferenza Stampa

al Comune d’Ischia

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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Sono intervenuti con proprie relazioni anche la dott. Carla Gina Ascione,

il dott. Maurizio Arturo Baiocchi, il dott. Vittorio Sozzi  e il prof.  Sergio Tanzarella

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Speciale Reportage di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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Lo Speciale Reportage

dalla Sala Grande delle Conferenze

nell’ Episcopio di Ischia

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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31/12/2013 · Turismo

31/12/2013 · Turismo, ultimissime