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Speciale Reportage di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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PUBBLICITA’  DENTRO LA NOTIZIA’ :

OFFICINE TRANI,

DA 55 ANNI AL VOSTRO SERVIZIO

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ALL’ULTIMA SERATA DI “PE’ TERRE ASSAJE LUNTANE”

LA GARA PER LA MIGLIORE TORTA

CON LA MUSICA DEL COMPLESSO” SOLO NOI”

E LA POSSENTE VOCE DELLA CANTANTE ISCHITANA

ANTONELLA DI FULCO

IL PITTORE ISCHITANO

ANTONIO MACRI’

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ISCHIA, UN’ISOLA DI CONTADINI E PESCATORI


FAMIGLIA PILATO EMIGRATI AD ALGERI

FAMIGLIA LAURO EMIGRATA IN ARGENTINA

FAMIGLIA SANTANGELO EMIGRATA IN ALGERIA, PADRE, MADRE ED IL FIGLI STANISLAO

CON RITORNO AD ISCHIA


PASSAGGIO NEL CANALE DI SUEZ  ( EGITTO)


È questa l’immagine che contraddistingue la storia dell’emigrazione ischitana rispetto al modello nazionale.

L’esodo di massa che segna il paese nei primi decenni post – unitari coinvolge Ischia in maniera marginale, ma solo perché un esodo locale c’è già stato, negli anni precedenti, a causa della crittogama che ha colpito le viti. E’ allora che i fratelli Calise, come molti altri, si imbarcano per l’Argentina. Portano la loro esperienza di viticultori nella regione di Mendoza, dove realizzano stabilimenti enologici all’avanguardia e fanno fortuna.

Negli anni successivi, altri Ischitani partono per gli Stati Uniti, anche pescatori, come Antonio Sogliuzzo, che lascia a casa la medaglia d’oro ricevuta per l’eroismo di cui ha dato prova nella battaglia di Lissa. Altri ancora si spingono fin sulle coste del Pacifico, come i Di Meglio e i Carrese.

E’ ancora la comparsa di una malattia della vite, la filossera, la causa dello straordinario incremento delle partenze intorno agli anni Trenta, in un periodo che registra invece un calo degli espatri in tutto il paese. Le Americhe sono la direzione privilegiata, e la California in particolare, dopo che la migrazione dei pescatori ischitani ha assunto a San Pedro una dimensione stanziale definitiva.

La cittadina della California e Mar del Plata, in Argentina, sono le “enclavi” più note sull’atlante ischitano delle migrazioni, che vede la presenza dei pescatori anche lungo le coste francesi e africane, persino sul Mar Rosso e sulla costa di Haifa, dove nel secondo dopoguerra alcuni di loro si recano per insegnare l’arte della pesca, su commissione del neonato stato di Israele.

Le particolari strutture economiche dell’isola non possono, da sole, esaurire le ragioni del fenomeno migratorio. L’eccezionale mobilità degli Ischitani, nel corso della storia, si deve a un atteggiamento di apertura verso il mondo, verso il nuovo.

(Dalla pagina facebook di Salvatore Ronga)

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LA PERFORMANCE DEL MAESTRO

DON GIUSEPPE IACONO DA FORIO

DI VENERDI’  SERA 13 SETTEMBRE

La Conferenza-Concerto in ricordo dei migranti ischitani verso l’Algeria e Biografia storico musicale del M° Giacinto Lavitrano di Forio. Hanno partecipato alla serata il Baritono Gaetano Maschio, il soprano Filomena Piro, il soprano Francesca Patalano, il M° Daniel Matrone, organista di San Luigi dei Francesi a Roma e nipote del Lavitrano. Moderatore ed esecutore musicale Don Giuseppe Iacono.


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