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IN QUESTE SERE DI ESTATE INOLTRATA LA LUNA COL SUO NATURALE CHIARORE FA CONCORRENZA AL SOL SOLLEONE PER ILLUMINARE I TRATTI DI MARE OVE AVVIENE LA PESCA DEL TOTANO /
Ad Ischia il tratto di mare preferito dai pescatori di totani è il Félice, all’altezza di San Pancrazio ed al largo di Punta Molino. Per i pescatori del Testaccio, il tratto di mare battuto è quello al largo dei Maronti. I Santangiolesi invece si portano al largo del loro Monte sconfinando verso il mare alto dei Maronti. I pescatori Lacchesi e Foriani usano il tratto di mare davanti a San Montano e Punta Imperatore. Il totano, può raggiungere notevoli dimensioni, 15 kg di peso ed un metro di lunghezza. Sull’isola la pesca al totano non è praticata solo dai pescatori di mestiere. Lo fanno anche gli “appassionati” privati, coloro che sebbene impegnati in altro lavoro quotidiano, trovano il tempo ed il piacere di dedicarsi alla pesca del totano per dopo cucinarlo in famiglia o fra amici.
Avvistato in questo periodo al largo di Sant’Angelo vive in fondali sabbiosi o con Posidonia oceanica, sempre in prossimità di pareti rocciose
NEL MARE AL LARGO DI ISCHIA ANCHE I PESCI SUONANO IL PESCE FLAUTO IL SOLISTA RICERCATO DELL’”ORCHESTA SOTTOMARINA”
Il pesce flauto non sempre appare dalle nostre parti. Quando lo fa, segue un suo preciso percorso. E’ chiamato così per la sua forma fililunga e con l’occhio simile all’occhiello del flato, dove il musicista appoggia le sue labbra per fargli emettere il poetico suono.
DI MICHELE LUBRANO
Il mare è legato alla musica da antiche leggende, tanto antiche quanto il mondo. Ma anche al sentimento dell’uomo di oggi come di ieri, che del mare e della musica insieme, ne ha fatto significativa ragione del vivere sognando. Poesie, canzoni, romanzi nel passato come nel presente, hanno avuto chiara influenza dal mare e dalla musica in connubio. Quindi non meraviglia, se in questo, c’entrano anche i pesci, alcuni dei quali per forma e colore, assomigliano a determinati strumenti musicali, come per esempio il pesce flato. Questo tipo di pesce, che i nostri pescatori hanno più volte pescato confondendolo molto semplicisticamente con l’anguilla o col “ruongo”. Non sempre appare dalle nostre parti. Quando lo fa, segue un suo preciso percorso. E’ chiamato così per la sua forma fililunga e con l’occhio simile all’occhiello del flato, dove il musicista appoggia le sue labbra per fargli emettere il poetico suono. Alcuni esemplari di pesce flauto, che per lo più sfrecciano da soli o al massimo in tre, ad una profondità di 15 metri con temperatura dell’acqua di 20° C., sono degli adulti di circa un metro di lunghezza. La storia del pesce flauto è decisamente particolare, come le sue origini. Proveniente dal Pacifico, la sua specie venne catturata nel 2000 in Israele da un pescatore; nel 2003 fu segnalata in Sicilia e già nel 2007 venne ritrovata in Francia. Oggi più di un esemplare è stato avvistato al largo di Sant’Angelo d’Ischia. Ha una velocità di dispersione media di circa 500 km/anno che rende indiscutibilmente la specie invasiva a dispersione più rapida, tanto da meritare il soprannome di lessepsian sprinter. I caratteri distintivi del pesce flauto sono il corpo estremamente allungato, il lungo muso tubolare e un filamento caudale finalizzato all’amplificazione degli stimoli della meccanorecezione. Il colore della parte dorsale può variare rapidamente dal bruno al verde oliva, spesso con puntini blu, al marmorizzato, al nero striato. La parte ventrale è invece grigio-argento. Il pesce flauto vive in fondali sabbiosi o con Posidonia oceanica, sempre in prossimità di pareti rocciose. E’ predatore dotato di uno spettro alimentare ampio e flessibile, si nutre di una grande varietà di pesci, sia bentonici sia pelagici, occasionalmente di crostacei. Le strategie predatorie sono molteplici e vanno dall’inseguimento all’avvicinamento furtivo, con ricerca del cibo solitaria oppure in associazione con altri tipi di pesci, come polpi o carangidi tipo carango dentice, leccia, leccia stella, pesce pilota, ricciola, sugarello. Per questo quando finisce nella rete dei nostri pescatori, ora che lo conoscono, ritengono di aver catturato una rarità. Quindi se lo fanno pagare caro, anche perchè il gusto della sua polpa sottile è eccelente.
michelelubrano@yahoo.it
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