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Servizio Speciale

di ANTONIO LUBRANO & MICHELE LUBRANO

Con Fotoricerca

di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

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OGGI  OGNI  FANCIULLA DI LACCO AMENO SI  SENTE  “RESTITUTA” LA FORZA DELLA FEDE CHE RESISTE A OGNI DUBBIO

IL  RACCONTO STORICO, SCRIVE DON PASQUALE POLITO IN UN SUO LIBRO DEL 1963 SULLA SANTA, È STATO TRASMESSO DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE PER SECOLI. STORIA E LEGGENDA SI INTRECCIANO E DANNO VITA AD OGNI  LECITA CONSIDERAZIONE.   DON PIETRO MONTI IL SACERDOTE-ARCHEOLOGO DI LACCO AMENO TROVA LE RISPOSTE PROPRIO SOTTO IL PAVIMENTO DELLA CHIESA DI CUI ERA STIMATO RETTORE. IL FENOMENO  SANTA RESTITUTA RIMANE TALE E QUALE, ED INTORNO AD ESSO SI SVILUPPA  LA DEVOZIONE SEMPRE PIÙ CRESCENTE. LA STORIA DEI GIGLI FIORITI IN UN ANGOLO DELLA SPIAGGIA DI SAN MONTANO, LADDOVE LUCINA, AVVISATA DALL’ANGELO, TROVÒ IL CORPO DELLA GIOVANE MARTIRE, CI FA VOLARE CON L’IMMAGINAZIONE. QUESTA MATTINA  “PICCOLE RESTITUTE” LACCHESI VESTITE DI BIANCO  CON COETANEI IN COCCARDA AL BRACCIO RICEVERANNO IL SACRAMENTO DELLA LORO PRIMA COMUNIONE –         ANCHE OGGI LE ARTISTICHE ILLUSTRAZIONI DI RIFERIMENTO REALIZZATE DALLA PITTRICE ANGELA IMPAGLIAZZO

DI ANTONIO LUBRANO

In questa fausto Venerdi 17 di maggio, in cui la Chiesa ancora vive la bellezza di domenica scorsa per  aver  festeggiato  l’ Ascensione di Gesù al Padre,  la  comunità lacchese devota, è tutta osannante intorno al ricordo ed all’immagine di Santa Restituta  Martire. Di  Lei si celebra oggi  la ricorrenza del martirio e la santità per volere popolare. Questa mattina  al primo risveglio ogni fanciulla di Lacco Ameno dall’animo rapito, si sente “Restituta” ed emula di una coraggiosa ragazza cartaginese che preferì donare la vita  pur di non rinnegare la propria fede cristiana. E’ la magia di un giorno particolare 17 di maggio, in cui nell’aria si odono le voci di una spiritualità diffusa e il profumo dei gigli di San Montano presenti in questa santa storia  che è più forte della leggenda come abbiamo scritto su Il Golfo di ieri. E’ bello per le ragazze di Lacco Ameno portare il nome di Restituta,  perchè il simbolico accostamento alla giovane martire africana, le fa sentire per un giorno o per tutto il periodo dei festeggiamenti, spiritualmente incarnate nel modello di colei che seppe respingere  il male per guadagnarsi un bene superiore, al costo della propria esistenza. Provate ad insinuare con qualche pensiero non gradito sulla sacralità storica o leggendaria di Santa Restituta, e seduta stante, vi farete nemici tutti i lacchesi. I quali, pur di difendere dalle male lingue blasfeme  la “loro” giovane martire di Cartagine, approdata esanime sulla spiaggia di San Montano circa 18 secoli fa, farebbero il diavolo a quattro, come dice un vecchio detto.  Noi, che non siamo male lingue e né blasfemi, trattiamo l’argomento con rispetto, facendo giustizia della storia ed anche della leggenda, ma solo in punta di penna, che hanno accompagnato l’intero percorso di santificazione popolare della giovane africana assassinata, per non aver voluto rinnegare la sua fede in Gesù a favore di quella dei propri carnefici.  La storia di Restituta d’Africa, la martire cristiana del III secolo d.C. che insieme all’ischitano doc San Giovan Giuseppe della Croce,  sono i Santi Patroni dell’isola d’Ischia, è avvolta nella leggenda o nel miracolo della Fede. Diciamo che storia e leggenda si intrecciano e danno vita alle lecite considerazioni che ne derivano. Restituta era una ragazza di Biserta, città nell’odierna Tunisia e si convertì al cristianesimo cattolico  subendo le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano fino al martirio. Don Pasquale Polito e don Pietro Monti sono gli storici isolani che meglio si sono immersi nella vicenda umana di Restituta d’Africa, affrontando il complesso argomento, partendo dai dubbi e dalle certezze, per giungere alla fine, alla legittimità del culto della giovane martire. Mons. Polito nel suo libro del 1963 “Lacco Ameno: il paese, la protettrice, il folclore” così scriveva: “Viveva in quel luogo una pia donna di nome Lucina ed a lei apparve in visione l’Angelo del Signore e le raccontò la storia del martirio di Restituta e le dette pure il mandato di recarsi a S. Montano, di raccogliere il corpo della martire e di seppellirlo con grande venerazione”. Lucina fece esattamente quello che le aveva detto l’Angelo. Seppellì Restituta nel luogo dove si radunavano i cristiani e cominciò a venerarla ed a diffonderne il culto. Questo racconto, scrive infine Don Polito, è stato trasmesso di generazione in generazione per secoli. Quanto c’è di verità storica e quanto di leggenda?” I lacchesi ed i devoti di Santa Restituta sparsi per l’isola non intendono approfondire, e nemmeno noi vogliamo farlo. Senza dubbio la storia dei gigli fioriti in un angolo della spiaggia di San Montano, laddove Lucina, avvisata dall’angelo,trovò il corpo della giovane martire, ci fa volare con l’immaginazione, poi la tesi del miracolo prende il sopravvento e finiamo tutti col credere, grazie al dono della fede. Don Pietro Monti da canto suo, ha speso la sua intera  vita alla ricerca delle testimonianze che accertassero l’attendibilità di teorie riconducibili alla fioritura dell’era crisitiana nei luoghi del ritrovamento del corpo della fanciulla di Cartagine.  Don Pietro Monti il sacerdote-archeologo di Lacco Ameno trova le risposte proprio sotto il pavimento della Chiesa di cui era stimato Rettore. Durante gli scavi la straordinaria scoperta che infervorò ancor più la passione di Don Pietro. Infatti Il pavimento della “chiesa piccola” nascondeva quattro chiese: la prima del III secolo d.C. che era il centro della cristianità dell’intera isola d’Ischia dove si conservavano le spoglie mortali di Santa Restituta; la seconda del IX secolo d.C. ricostruita dal conte Marino sulle rovine della prima basilica. Risale a questo periodo il trasferimento dei resti mortali di Santa Restituta a Napoli nel Duomo  per timore di un saccheggio da parte degli invasori Mauri; la terza del XIV secolo quando nel 1374 mons. Bartolomeo Bussolaro vescovo d’Ischia provvide alla costruzione di un muro difensivo interno alla chiesa che diviene meta di pellegrinaggi da tutti i villaggi dell’isola; la quarta chiesa è del XVII secolo con una dedica a S. Maria del Carmine la cui immagine si venera ancora oggi opera di Decio Tramontano (1560); ed infine la quinta chiesa  che è quella che vediamo oggi costituita da quella “grande” e quella “piccola”. Al di là dei dubbi sollevati e delle perplessità espresse e poi rientrate, per rispetto della storia e della cultura che ne consegue, il fenomeno di Santa Restituta rimane tale e quale, ed intorno ad esso si sviluppa  la devozione sempre più crescente. Ieri sera  sulla spiaggia di San Montano il miracolo della giovane martire Restituta si è ripetuto davanti al clero  isolano, alle autorità civili e militari dell’isola, alle rappresentanze del Comune di Lacco Ameno e ad una grande folla composta e disposta a credere senza riserve. Santa Restituta e il suo culto infine non si smentiscono. Questa mattina  “piccole Restitute” lacchesi vestite di bianco  con coetanei in coccarda al braccio riceveranno il sacramento della loro prima comunione nell’antico santuario ai piedi della Santa. Le messe celebrative incominceranno alle ore 6.00 e proseguiranno per tutta la mattinata alle 7-00. Alle 8.00. 9.00- 12.00. Alle ore 10.30 Messa Pontificale prfesiedutga dal Vescovo cfi Ischia Sua Rnn. Moms, Carlo Villano concelebrata dal nuovo parroco Don Pasquale Mattera e dal clero diocesano. All’ offertorio quest’anno sarà il sindaco di Casamicciola l’eurodeputato Ing. Giosi Ferrandino ad offrire l’ olio che alimenterà la lampada votiva per Santa Restituta. Altra messa nel pomeriggio alle 17.00 e solenne processione diocesama alle 18. 30 via mare con sbarco a Casamicciola accompagnata dalla banda musicale “Città di Ischia”. All’imbarco a Lacco Amemo la tradizionale Diana pirotecnica. Al rientgro in Basilica inno alla Santa e benedizione. In serata alle 22.30 in Piazza Santa Restituta gran concetyo lirico sinfonico del tenore Francesco Malapena e voice di Rossella Barbieri diretto dal maestro e concertatore Aniello Castaldi accompagnati dalla banda musicale “Città di Ischia”. Domani sabato 18 maggio messe della mattinata alle ore 7.00, alle 9.00,11.00 con solenne panegirico delle  Santa. Alle 18.30 messa solenne e processione  via terra per le strade del paese seguita dalla banda musicale “Aurora-Città di Panza”. Alle 22.00 spettacolo in piazza del Gruppo Musicale “Napolitudine” la canzone napoletana in chiave allegra e divertente.Chiusura alle ore 24.00 con l0 spettaco0loo dei fuochi a cura dell pirotecnica di Barano.

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LA BARCA, CON TUTTI I CAVI  SPEZZATI  STA PER FRACASSARSI  CONTRO IL  GRANDE SCOGLIO  DETTO “IL FUNGO”.  GLI UOMINI DELL’EQUIPAGGIO INVOCANDO SANTA  RESTITUTA, RIESCONO A SALVARE L’IMBARCAZIONE  DAL NAUFRAGIO E, SUPERANDO IL MARE AGITATO, RIESCONO A RIFUGIARSI NEL PORTO D’ISCHIA.

Gli EX VOTO E I MIRACOLI DI SANTA RESTITUTA

SCAMPATI AL NAUFRAGIO DAVANTI LACCO AMENO

DI MICHELE LUBRANO

I  miracoli di Santa Restituta sono testimoniati dai numerosi ex voto custoditi nella chiesa dedicata alla Santa, di cui oggi il popolo di Lacco Ameno e di tutta l’isola  festeggia la ricorrenza. Infatti nel Santuario di Santa Restituta esiste  una quantità infinita di ex voto. Sono riproduzioni di arti o parti anatomiche  d’argento,  figure umane, cuori  e teste  d’argento, vetri e tele dipinte, tovaglie  e stendardi ricamati, oggetti personali  molto preziosi e oggetti offerti in nome collettivo. Poi stampelle, cordoni di navi ed una piccola bara. I dipinti rappresentano i marittimi, i pericoli sul mare, naufragi, infortuni sul lavoro, le malattie, la guerra. Per questi ex voto accumulati negli anni, c’è uno schedario che purtroppo non segue un ordine cronologico, però inventariato e  custodito nell’archivio della chiesa. Per la precisione, ogni scheda  riporta il nome dell’autore. Seguono la data di esecuzione, la materia e le misure dell’opera. Le storie raffigurate nei dipinti sono legate ad episodi vecchi ed anche del secolo scorso. Come ad esempio quello capitato al motopeschereccio  “La Madonna del Mare”. Di Ciro Barbato d’Ischia, colpito da temporale  mentre stava ormeggiando presso il pontile di Lacco Ameno. La barca, con tutti i cavi  spezzati  sta per fracassarsi  contro il  grande scoglio  detto “Il Fungo”.  Gli uomini dell’equipaggio invocando Santa  Restituta, riescono a salvare l’imbarcazione  dal naufragio e, superando il mare agitato, riescono a rifugiarsi nel porto d’Ischia. Tutto ciò avvenne in piena mareggiata il giorno di Capodanno del 1979. Qualche mese dopo, esattamente il 5 aprile dello stesso anno 1979,  la famiglia Barbato attribuendo alla Santa il miracolo della salvezza del peschereccio con l’equipaggio donò alla chiesa di Santa Restituta un quadro che rappresentava il naufragio scampato, Il dipinto fu realizzato dal compianto artista barbiere Renato Pollio di Ischia.  Fra i tanti episodi che si richiamano ai miracoli di Santa Restituta legati e non agli ex voto conservati nella chiesa, va ricordato un altro abbastanza interessante e significativo, accaduto nell’autunno del 1887 al largo di Lacco Ameno che riguardò  due bastimenti di Gaeta. Il primo di proprietà di un certo Francesco Farese che trasportava carbone, e l’atro di cui non si sa a chi appartenesse, era carico  di legna.  Erano le dieci del mattino –  come ricorda   don Pasquale Polito poi riproposto da don Pietro Monti nel suo libro “Gli ex voto di S. Restituta” del 1984  – le barche, così riassumiamo noi, trascinate dal vento impetuoso, trabalzavano paurosamente sulla cresta delle onde. Il popolo di Lacco si era riversato lungo il lido con il cuore stretto dalla più viva pietà per la sorte dei naufraganti. I più anziani che ricordavano un prodigio di 44 anni prima, pensarono di portare in processione e con pari fede,  la statua di S. Restituta sul litorale.  Corsero in chiesa, ma il sacerdote don Tobia Pascale li frenò. Per fare uscire la Santa per un frangente così particolare, bisognava che venisse informato il Vescovo. Don Tobia non voleva prendersi da solo questa responsabilità. Tentò tutti i mezzi per capacitare la folla. Pregò, supplicò, ma alla fine, davanti al popolo ormai furibondo, lasciò la chiesa e si rifugiò presso un suo poderetto a Mezzavia. Il popolo senza esitare, si caricò sulle spalle la statua di Santa Restituta e la portò in processione sulla vicina spiaggia. Momenti di fede sublime. Il popolo mosso a pietà per l’equipaggio dei due bastimenti che stavano naufragando nella tempesta davanti a Lacco Ameno, con i propri cuori palpitanti pregarono la  Santa affinchè si compisse il miracolo con la seguente invocazione: “Santa Restituta, aiutali Tu”.  Anche i naufraganti volsero le mani al cielo in segno di preghiera. La tempesta cessò  come per incanto. Al ritorno in chiesa, trovarono don Tobia Pascale commosso in preghiera davanti all’altare. Il sacerdote con tutto il popolo presente, intonò l’inno di ringraziamento a Santa Restituta , patrona dell’isola d’Ischia e protettrice del mare.

michelelubrano@yahoo.it

Il Servizio Speciale

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