LA CHIESA DI ISCHIA SI RINNOVA

“ANTONIO, NON POSSO…” Il nuovo Vicario Generale obbligato a concedere in esclusiva la sua prima intervista al settimanale diocesano Kaire

PARLIAMO NOI…PER DON AGOSTINO !

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di ANTONIO LUBRANO

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Don Agostino Iovene, nella qualità di nuovo Vicario Generale della Diocesi di Ischia, fino a sabato prossimo 15 febbraio, non rilascerà nessuna dichiarazione o intervista relativa al suo attuale incarico, almeno così ci ha assicurato, perché le stesse (dichiarazioni e intervista) le ha già consegnate in esclusiva a Kaire, il settimanale della Diocesi, in distribuzione da domenica mattina prossima sui sagrati di tutte le chiese parrocchiali dell’isola. Come a dire: i fatti propri si…discutono in famiglia. Nulla da obbiettare. Ciascuno è padrone dei propri pensieri, ed ha il diritto di rivelarli come e quando crede a chi desidera, specie se si è vincolati da legami obbligati. Detto questo, la tentazione di far parlare il nuovo Vicario Generale della Diocesi di Ischia, non ci è venuta meno. Per cui, conoscendo i pregi e i difetti, ma più i pregi, di Don Agostino, non avrà nulla in contrario se proviamo a parlare noi per lui, interpretando il suo pensiero e scrivendo ciò che ci avrebbe risposto, se il nostro tentativo di ottenere alcune sue dichiarazioni, all’indomani della sua nomina, fosse andato in porto. Don Agostino Iovene è sacerdote tutto d’un pezzo, a 360 gradi, e la sua dirittura morale e spirituale è indiscutibile. Alla nostra domanda: Te lo aspettavi di essere nominato Vicario Generale, sapendo di dover superare anche una certa concorrenza…? Don Agostino avrebbe risposto così:” Le vie del Signore sono infinite, e tutte portano nella giusta direzione. E’ umano, nella vita, aspirare sempre a qualcosa di più, ma ti assicuro, non ho fatto niente per essere preferito e vincere la concorrenza, come dici tu. La mia nomina a Vicario Generale della Diocesi è solo e soltanto una scelta del Vescovo”. Alla nostra seconda domanda: Cosa cambia, ora che sei Vicario Generale? La risposta di Don Agostino non poteva che essere la seguente: “ Darò il mio contributo alla ripianificazione dei ranghi della Diocesi, fiancheggiando il Vescovo nelle decisioni di ulteriore rinnovamento. Le mie ore di lavoro aumenteranno sensibilmente al servizio della Diocesi. E se i risultati saranno soddisfacenti come credo, ne sarà valsa la pena”. Alla terza domanda: I giovani preti che la Diocesi annovera nel suo organico,vanno seguiti e richiamati spesso, o bisogna lasciarli fare come credono ? La risposta di Don Agostino sarebbe stata questa: “ I nostri giovani preti sono tutti bravi sacerdoti. Stare loro vicini e aiutarli nei momenti difficili della loro missione, è anche compito del Vicario. In me, dopo il Vescovo, troveranno sempre la massima disponibilità. Naturalmente non vi sarà nessun permissivismo”. Alla quarta domanda: il Vicario rappresenta il Vescovo, e cura i rapporti con le parrocchie, le concessioni degli imprimatur, i rapporti con gli enti territoriali e della società civile, l’amministrazione dei beni ecclesiastici e gli aspetti giuridici dei sacramenti e della loro celebrazione. Farai tutto questo ? Don Agostino avrebbe dato questa risposta: “Non sarà facile, ma farò tutto questo. Il mio temperamento di uomo di Chiesa mi porta a seguire tutte le regole che il nuovo mandato mi impone. Lo farò senza lasciarmi distrarre da fattori estranei. La Diocesi di Ischia deve agire anche in funzione della evoluzione della società civile dell’isola in tutti i suoi aspetti, specie in quello del turismo religioso e culturale, dove noi siamo attrezzati e intendiamo essere maggiormente presenti”. La quinta ed ultima domanda: Il Vicario è munito di potestà ordinaria, presta il suo aiuto al Vescovo nel governo della Diocesi, ti senti a tuo agio accanto al Mons. Lagnese ? Don Agostino, se avesse potuto risponderci, avrebbe dato al seguente risposta: “Il Vescovo è persona squisita e democratica. La sua disponibilità al dialogo, rende gli argomenti che ci riguardano piacevoli ad essere trattati. La fiducia che mi ha concesso, va al di là dei miei meriti. Spero di ripagarlo come si aspetta”. Don Agostino, se abbiamo parlato per lui, ci perdoni la presunzione. Conoscendolo, crediamo per davvero che ci avrebbe risposto così,  parola più, parola meno

ANTONIO LUBRANO


ISCHIA ISOLAVERDE. Mennella; Finizio, Impagliazzo, Mattera, Tito; Armeno, De Francesco, Alfano, Muro; Cunzi, Scalzone.

(Taglialatela, Florio, Tricoli, Liccardo, Trofa, Spadafora, Di Maio). All. Porta.

TERAMO. Serraiocco; Scipioni, Caidi, Speranza, Gregorio; Arcuri, Cenciarelli; Petrella, Casolla, Di Paolantonio; Bucchi.
(Narduzzo, Giannetti; Montecchia, Sassano, Fiore, Gaeta, Dimas). All. Vivarini.
ARBITRO: Bertani di Pisa.

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Fotografie di

NICOLA TRANI

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IL COMMENTO ALLA PARTITA

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di PASQUALE  RAICALDO

Quanto mancava, all’Ischia, una domenica così. Caparbia e volitiva, orgogliosa e compatta, nella terza uscita targata Antonio Porta la squadra isolana sgambetta la capolista Teramo rifilandole un sonoro 3-0. Un successo che si traduce un’iniezione di fiducia per un ambiente che recupera l’ottimismo perduto nel lungo inverno a tinte fosche e che proietta Cunzi & company in piena zona promozione. Nel pomeriggio del “Mazzella” potrebbe così essersi materializzata l’auspicata svolta di un campionato sin qui caratterizzato da incertezze e balbetti e ciononostante aperto, apertissimo.

E’ stata, quella di oggi, una partita intensa e combattuta, più di quanto non dica il risultato finale. L’Ischia «new edition» ha avuto il merito di presentarsi concentrata e determinata, al punto da rimediare subito all’errore dal dischetto di Mattera (rigore decisamente generoso), portandosi in vantaggio con un bolide di Muro, che ha piegato le mani al non impeccabile Serraiocco. 1-0 dopo 15 minuti, Teramo in bambola e Ischia euforica. Tanto da trovare il raddoppio dopo appena 5 minuti: stavolta è Cunzi a trovare il jolly con un destro ciabattato che mortifica l’incerto portiere avversario. Prende forma una domenica esaltante, che l’arbitro Lorenzo Bertani di Pisa prova a movimentare più del consistente vento che soffia su Fondobosso. Lo fa, allo scadere del primo tempo, concedendo un rigore decisamente discutibile agli ospiti (decisione che sa tanto di compensazione), ed espellendo Mattera per un presunto fallo su Bucchi. Ma stavolta è Gigi Mennella, tornato assoluto protagonista in barba alle alchimie sull’età media, a ipnotizzare Bucchi (che rientrava dal 1’ dopo sette mesi) e mandare in visibilio il pubblico del “Mazzella”.
Al rientro dagli spogliatoi, l’Ischia rinserra le fila e prova a non intimorirsi troppo dallo svantaggio numerico, che dura appena nove minuti: il secondo cartellino giallo costa a Gregorio l’espulsione. Ma la capolista non ci sta e avanza il baricentro del proprio gioco, sfiorando a più riprese la rete che avrebbe accorciato le distanze. Un gran tiro di Speranza coglie il palo interno: la palla carambola tra le braccia di Mennella. Un pizzico di fortuna non guasta e riequilibra, per l’Ischia, un lungo periodo negativo. A chiudere il discorso ci pensa ancora una volta il ritrovato folletto Cunzi, che alle mezzora riprende una respinta di Serraiocco su diagonale dell’esordiente Trofa (bentornato) e sigla la sua doppietta personale.
E’ il gol che chiude la contesa, restituendo all’Ischia fiducia e ottimismo, all’insegna di un ritrovato amalgama tra tutte le componenti. La squadra, che pure ha perso per strada pezzi da Novanta (Nigro, Schetter, Di Nardo, Catinali, Pane, Pedrelli e tanti altri), ha dimostrato di avere le carte in regolare per rientrare tra le prime 8; la società sta provando a ricompattarsi, liberandosi dei fardelli del passato e delle contraddizioni legate a un budget sovradimensionato e alla figura di Nicola Crisano; la tifoseria rema compatta nella stessa direzione. Che il vento sia finalmente sia girato?

10/02/2014 · Sport

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Sono intervenuti con proprie relazioni anche la dott. Carla Gina Ascione,

il dott. Maurizio Arturo Baiocchi, il dott. Vittorio Sozzi  e il prof.  Sergio Tanzarella

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Speciale Reportage di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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Lo Speciale Reportage

dalla Sala Grande delle Conferenze

nell’ Episcopio di Ischia

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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Speciale Reportage di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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(La scienziata italiana Margherita Hack)

Lo Speciale Reportage

dalla Biblioteca Antoniana

di Ischia

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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Don Agostino Iovine

Don Agostine Iovine

a Ischia Ponte davanti

alla Cattedrale

Don Gaetano pugliese


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Speciale Reportage di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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Lo Speciale Servizio

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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I MILLE VOLTI DI SPARASPILLI

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di MICHELE LUBRANO

(da Il Golfo del 4 Febbraio 2014)

Ma chi è veramente Sparaspilli (alla’anagrafe Giovanni Lauro), un attore, un comico, un teatrante, un giullare, un artista , un cuoco, un assaggiatore di vino, un nuotatore, un suonatore di mandolino, un cantastorie, un grecista, un pazzerellone: sì tutto questo è Sparaspilli.Principalmente un attore nato che oggi vive la sua vita su un palcoscenico naturale. Per la compagnia teatrale di Ponte, di cui è protagonista, conia il nome Fisalugo (Filodrammatica San Luigi Gonzaga) – Siamo nel dopo guerra e gli spettacoli teatrali avvenivano nella grande sala del Seminario, messa a disposizione del compianto Vescovo Mons. De Laurentiis. Dopo poco tempo approda alla filodrammatica Don Bosco di Ischia Porto, dove mette in scena con Giannino Messina, Eduardo Canestrini, don Agostino Lauro, Giannino Barile, le sorelle Mira, Paciello e tanti altri bravi attori , eccezionali lavori teatrali. La sua esistenza la vive su due palcoscenici naturali; il primo è Ischia, che adora in modo viscerale e il secondo è una piccola isola del Dodecaneso di nome Lipsi, che è identificata con la mitica Ogigia, l’isola della Ninfa Calipso. Questa piccola isola, ha rapito il nostro “eroe” ischitano durante l’ultimo conflitto mondiale, quando da giovane marinaio affondò con la nave Alessandro Volta nelle acque dell’Egeo, finendo su una bianca isoletta di nome Aspronissi. Su questa isola incantata avvolta da una luce purissima e da una nitidezza del cielo e da un mare che sconvolge, ha conosciuto il primo grande amore, la bellissima Vassillissa, che è volata al cielo. Quasi ogni anno,ai primi di settembre, lascia gli amici ischitani e fugge insieme alla moglie Carla in questo secondo paradiso, nuotando e rilassandosi sulla spiaggia di Plati Yialos. In Questo incanto, ritrova la sua Ischia di tanto tempo fa, ove il silenzio è la voce più bella, e dove i galli suonano la sveglia del mattino. E tra gli isolotti di Makronissi, di Aspronissi, Mrathi e Arky, dove il sole spande una luce accecante, Sparaspilli recita le sue poesie (in un greco maccheronico) che solo gli Dei riescono a capire. Gli abitanti di Lipsi, che sono circa seicento anime, lo conoscono come il Capitano della nave “Alessandro Volta”, e anche quest’anno lo aspettano con impazienza per festeggiare insieme ad amici ischitani i 94 anni nella terra degli Dei

MICHELE LUBRANO

(da Il Golfo del 4 febbraio 2014)

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FESTA DI COMPLEANNO di un popolare personaggio ischitano – Compie oggi 94 anni

PARLA SPARASPILLI: “TIRO PER I…CENTO !”

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Lo festeggia un cast artistico di tutto rispetto: il Maestro Peppino Iacono, Gaetano Maschio,

Filomena Piro, Nik Pantalone e Guerino Cigliano – Un nutrito gruppo di invitati per una cena luculliana

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Intervista a Sparaspilli

di

ANTONIO LUBRANO

(da Il Golfo del 4 febbraio 2014)

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Oggi Sparaspilli, al secolo Giovanni Lauro, compie la bellezza di 94 anni, e si avvicina baldanzoso, perchè in ottima salute, al suo… primo Centenario. Per il quale, è già impegnato nei preparativi per la grande festa che sarà. Ma di questo ne parleremo a tempo debito. Ora Sparaspilli è tutto concentrato sull’avvenimento di questa giornata, che la concluderà questa sera, nelle stanze del suo famigerato “Villino Pontano” con una grande festa in cui sarà consumato un pranzo luculliano, considerati i gusti culinari del festeggiato. Si suonerà e si canterà con le musiche del maestro Peppino Iacono e le voci possenti di Gaetano Maschio, Filomena Piro, Nicola Pantalone e Guerino Cigliano. Un cast artistico di tutto rispetto a cui si aggiungerà il cabarettista napoletano Giorgio Coccobello che per la speciale occasione, declamerà una significativa e divertente poesia, in omaggio a Sparaspilli ormai divenuto, per passati trascorsi artistici, suo stimatissimo amico e collega di scena.

Faranno festa intorno a Sparaspilli ed a sua moglie Carla, gli amici di sempre e cioè: Riccardo Scotti e Signora Tina, Tonino Napolano e Signora Linda, Peppino Mazzella e Signora Tullia, Michele Lubrano e Signora Shirley, Antonio Lubrano, Giovan Giuseppe Lubrano, Massimo Ielasi e Signora Rosetta, Signora Mariettina Conte-Cuzzocrea, Geppino Cuomo e Signora Franca, Signora Luciana Salamati-Pantalone, signora Giuseppina Gallo, signora Maria Rosaria Cuzzocrea-Cigliano, Signora Francesca Iacono. Che sono gli invitati del primo turno. Vi saranno poi, nei prossimi giorni, un secondo e un terzo turno, a cui prenderà parte il resto della lunga schiera degli amici di Sparaspilli, per non scontentare nessuno. Ma vediamo cosa ci dice Sparaspilli di se stesso e della sua vita passata nella Ischia di altri tempi, quando si viveva alla giornata, con i pochissimo mezzi a disposizione, con la speranza di essere raggiunti da situazioni migliori.

SPARASPILLI, PARLACI DEL TUO LONTANO PASSATO

“Al vicolo dell’Addolorata, in faccia a sagliute ‘e l’Arzo”, il 4 di febbraio 1920 nascette nu cardillo. Da adulto, poi, divenne Sparaspilli. E quì si parla di una Ischia di circa un secolo fa. La Radio nacque in Italia nell’anno 1924, ma a Ischia non l’aveva nessuno. Solo nel 1926 i ragazzi andavano a curiosare fuori all’ufficio del notaio Bonaventura Mazzella. Quando Lui, con la cuffia, ascoltava la Radio Galena, la tecnologia non era ancora nata. Niente televisione, niente compiuter, niente telefonino Smarth, niente iPad, niente iPhone. Parliamo di una Ischia di quando, al posto del termosifone, c’era il braciere. Circolavano sulle strade di Ischia poche biciclette tante carrozzelle e carrette trainate da cavalli, muli e asini. Il primo centralino telefonico venne installato al Borgo dei palazzi di fronte alla Cattedrale, un piccolo locale tra l’allora salone di Ciro Carcaterra e il Caffè Fiorinda degli sciacquatazze, ne erano titolare le due sorelle De Luca, Concettina e Giuseppina, figlie dello pseudo avvocato ‘U Mbruglione di Campagnano”

COME TI MUOVEVI: IN CARROZZELLA, IN BICICLETTA O IN TAXI… ?

“Ma quale bicicletta e carrozzella del sauciccio. Qualche anno dopo, questa è storia, arrivò ad Ischia la prima automobile. Era una “Balilla”, proprietario il facoltoso Totonno Baldino. Gli Agnelli della Fiat la chiamarono “Balilla”, per far contento il Cavaliere Benito Mussolini. Cominciò allora, una nuova era. I Fratelli Pisciuttella, Giovanni e Totonno Morelli prima, e Giuseppe Buono dopo, portarono a Ischia il promo taxi. C’era allora al largo di Lacco Ameno, ancora la Tonnara e la Cumana andava ancora a Torregaveta o a Baia, quando il mare era mosso. I fratelli Pisciuttella, avevano il garage vicino casa mia, era il portone derl palazzo Morgione, quello che ora chiamano il palazzo Scalfati. Il taxi allora si prendeva per gli sposalizi dei signori, chi non era signore, prendeva la carrozza larga. Noi sapevamo subito quando c’era un matrimonio perché per avviare il motore del taxi, i fratelli Pisciuttella dovevano girare la manovella di avviamento, almeno per un quarto d’ora. Lo scoppettio del motore che udivano bene tutti gli abitanti di Via Seminario e Largo Pontano, ci faceva dire: “chisà oggi chi se spose”. Si capicva che era un matrimonio signorile. Allora per essere signore dovevi fare le scuole tecniche a Sant’Antonio, possedere qualche casa in più e poche migliaia di lire. Batava questo per essere definito signore, ma i nonni dei signori di quel tempo erano tutti o quasi tutti figli di contadini pescatori. Provenivano tutti da maestri di cucela e di pastenaturo, come dire, da rimme e da zappae. Stando ai motori, si discuteva con intreresse e curiosità della Vespa e della Lambretta: delle due quale era più bella. La prima vespa la portò il fotografo Provitola e la prima Lambretta, Nino D’Amico. Cominciavano a tramontare gli antichi costumi. Antonio Buono detto “Aurlanda”, non andava più col cofano e zappetiello a raccogliere la “Petoscia”. “Ndonino” ogni pomeriggio partiva dal suo orto del Pontano e si recava alla vicina spiaggetta del Muro Rotto a fare la raccolta della “Petoscia” per ingrassare le verzure del suo orto”.

COSA SUCCESSE CON L’AVV. FLORIO A POCHI PASSI DA CASA TUA ?

“Tutti o quasi tutti i mandraiuoli, allora, andavano al Muro Rotto a fare il bisogno. Quando poi, l’avv. Florio, a morte di Donna Bricchetta, comprò l’altra ala dell’allora Palazzo Conturso, volle che mai più nessuno si recasse all’attigua spiaggetta a fare il bisogno. E fece scrivere su tutta la parete affaccia mmare della Siena, “E’ proibito cacare”. Quella scritta con vernice bianca si leggeva benissimo anche da bordo ai vaporetti della Span che dal Porto arrivano al Ponte per poi ripartire per Napoli. Quel palazzo del maestro di pianoforte Conturso prima, e dell’avvocato Florio dopo, è oggi il 5 stelle Miramare e Castello. Cominciava l’era della tecnologia. Addio Strummole e Pallera, addio Cavalli Tuosto e Tienete Nduosto, Addio Mazza e Piuze, addio Cavalli Mbelli Mbelli e Sceglietre la Pecorella. Come cambiano usi e costumi, come passa il tempo”

IL TUO AMICO QUASI COETANEO PASQUALE MAZZELLA E’ VOLTAO AL CIELO…

Del presente e del passato ne parlavo spesso con il mio quasi coetaneo che da poco ci ha lasciati, Pasquale Mazzella di “Suglia” stirpe. Lui rosso di Russia, io Bianco Fiore. Ci lasciavamo sempre con la stessa frase che a volte lui diceva a me, altre volte io dicevo a lui: “Io combatto la tua idea perché è contraria alla mia, ma sono pronto a “cazzuttiare” affinchè la tua idea tu la possa esprimere sempre liberamente”. Non addio, ma arrivederci, Pasquà. Magari un po’ più in là. Gli acciacchi mi hanno impedito di essere presente al tuo rito funebre, e me ne dolgo”.

COME VUOI CONCLUDERE QUESTA CHIACCHIERATA ?

“Chiunque dovesse chiedere , ricco o povero,intelligente o inalfabetico “meglio tanno o mò…”, io veramente non saprei rispondere. Una sola gran cosa ‘è certa, ed è che del presente non si è mai contenti, si spera nel futuro, e si rimpiange sempre il passato”.

ANTONIO LUBRANO

da  Il Golfo del 4 febbraio 2014

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LA POESIA DI GIORGIO COCCO BELLO

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‘E NUVANTAQUATT’ANNE

‘E SPARASPILLI

Quann’è nato Sparaspille
se tignett”o cielo azzurro
se vedette nu cardillo
‘ncopp’a ll’isola ‘e vulà.

Mò, ca sò nuvantaquatto
vola sempe stu cardillo
sempe allero, sempe arzillo
…che piacere a llo guardà !

E nce simmo ccà riunite
tant’amice, ‘nzieme a Gianni
pecchè ogge è ‘o compleanno
e l’avimma festeggià.

‘O ssapite, Sparaspille
nun cunosce ‘a pucundria
campa sulo cu ‘alleria
‘a tristezza ‘a fà schiattà

e pirciò, mò, tutte ‘nzieme
nce facimmo nu surzillo
â salute ‘e Sparaspille
cu tanta sincerità!

GIORGIO COCCO BELLO

(da il Golfo del 4 febbraio 2014)


CASERTANA    ISCHIA  2 –  1

CASERTANA (4-3-3) Fumagalli; Antonazzo, D’Alterio, Idda, Pezzella; Marano (dal 17’ s.t. De Marco), Correa, Cruciani;  Kolawole (dal 33’s.t. Conti), Favetta 7 (dal 21’ s.t. Varriale), Mancino. A disp. Vigliotti, Bruno, Chiavazzo, Bacio Terracino. All. Ugolotti.

ISCHIA (4-4-2) Mennella; Finizio, Impagliazzo, Rainone, Tito; Marinaro (dal 13’ s.t. Liccardo), De Francesco, Alfano, Armeno; Scalzone (dal 20’s.t. Muro), Cunzi. A disp. Taglialatela, Florio, Conte, Di Maio, Spadafora. All. Porta.

ARBITRO  Giua.

RETI: Favetta al 24’ p.t., Mancino su rigore all’1’, Cunzi (I) su rigore al 12’ s.t.

NOTE: ammoniti Mennella, Antonazzo, Marano, Idda, Rainone, Mancino, Cruciani. Angoli 5-3 per la Casertana.

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IL COMMENTO ALLA PARTITA

CASERTA – I rossoblu restituiscono all’Ischia la sconfitta subita al Mazzella e danno il primo dispiacere ad Antonio Porta, che tuttavia a fine gara è contrariato solo per il risultato: “Considerato il valore della squadra avversaria, l’assenza di un giocatore importante come Mattera e la bella reazione della squadra dopo il 2-0, sono moderatamente soddisfatto”, dice a fine gara il tecnico gialloblu.

Porta mette sul piatto della bilancia anche “un rigore su Scalzone che ci poteva stare e che invece non c’è stato concesso. Ma, ripeto, la cosa che mi conforta maggiormente è la reazione dei ragazzi dopo il rigore del 2-0 in apertura di ripresa: un colpo da ko assorbito molto bene dai miei giocatori. Hanno saputo riscattare con un bel secondo tempo una prima parte di gara nella quale non siamo stati brillanti, in particolare a centrocampo”.

E’ Cunzi ad aprire le ostilità con un tiro da fuori area, il pallone sorvola la traversa. La Casertana, dopo un primo quarto d’ora di superiorità sterile, si fa pericolosa al 20′ con una rovesciata di Mancino fuori bersaglio. E’ il preludio al primo gol rossoblu, che arriva al 24′: su azione Correa-Cruciani il pallone perviene a Favetta in area, che si libera bene e batte Mennella con un gran sinistro.

Sulle ali del’entusiasmo la Casertana sfiora il raddoppio: Mancino parte dalla sinistra e si accentra, poi lascia partire un gran tiro che lambisce l’incrocio dei pali. Il primo tempo si chiude senza altre particolari occasioni da gol su entrambi i fronti.

Nella ripresa passano soltanto 58″ e la Casertana raddoppia: Agodirin viene atterrato in area, Mancino spiazza Mennella. L’Ischia reagisce creando una nitida palla gol: passaggio filtrante di Scalzone per Tito che conclude da pochi passi sia pure da posizione defilata: Fumagalli respinge.

La squadra di Porta insiste e perviene alla segnatura: angolo di Tito, fallo di mano di Idda e Giua indica nuovamente il dischetto: Cunzi non sbaglia.

Prima sostituzione per l’Ischia esce Marinaro per Liccardo. Poi toccherà a Muro prendere il posto di Scalzone. L’ischia non si arrende e continua a mettere sotto pressione la difesa ospite, in particolare con Cunzi, che tenta più volte la conclusione senza fortuna. Dall’altra parte del campo la Casertana non riesce più a rendersi pericolosa, vuoi perchè l’inerzia della gara è cambiata, vuoi perchè i difensori gialloblu davanti a Mennella fanno buona guardia.

Alla mezzora Cunzi sfiora il pareggio: percussione al limite dell’area e gran tiro che Fumagalli è bravo a respingere. Ci riprova da fuori area De Francesco, ma anche stavolta il portiere rossoblu nega il 2-2 all’Ischia con un bell’intervento. Torna a farsi minacciosa la Casertana nel finale: tiro di prima intenzione di Varriale e bella risposta di Mennella in angolo.

Negli ultimi minuti di gioco e nei 4′ di recupero i tentativi dell’Ischia di pervenire al pareggio non producono ulteriori occasioni da gol. E’ la Casertana a mettere in classifica i tre punti. (Ischia calcio)

03/02/2014 · Sport

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Servizio di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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Il Servizio

dalla Sala delle Vecchie Terme Comnuli

di Ischia

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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02/02/2014 · La notizia del giorno

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Servizio di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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Il Servizio

dal Presidio di protesta

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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31/01/2014 · La notizia del giorno

Qui di seguito riportiamo le tappe dell’itinerario bellico dell’ischitano Pasquale Mazzella, partito soldato da Napoli nel 1938 per ritornarvi vivo nel 1946. Una serie di episodi avventurosi con il pericolo di morte sempre in agguato, hanno caratterizzato i lunghi sei anni vissuti da Pasquale soldato lontano dalla sua Ischia. Questo l’elenco: Napoli, Port Said, Suez, Massaua,Aden, Bombay, Colombo, Singappore, Manila, Hong Kong, Shanghai, Nanchino,Tientsun, Pekino, Hankau, Cifu, Tsintao, Mukden, Dairen, Fusan, Shimoneseki, Hiroshima,Nagasaki, Kobe, Kioto, Yokohama, Kawasaki, Tokio, Okinawa,Guam, Wakeisland, Awaii, Honolulu, San Francisco, Panama City,Panama Canal, Gibilterra, Napoli. Ma Pasquale Mazzella, dopo il periodo bellico che lo ha visto, in marina servitore della patria con tutti i rischi che egli stesso ha raccontato nell’articolo scritto per noi di suo pugno, e che pubblichiamo qui a fianco; dicevamo, Pasquale Mazzella è stato tante altre cose. Prima di tutto si è formato una famiglia, che gli ha lasciato tutto lo spazio che desiderava per combattere le sue battaglie sociali in nome della giustizia, dell’onestà soprattutto, del rispetto totale verso i valori in cui fermamente credeva. Quindi ha avuto campo libero, dove non gli è stato difficile distinguersi in politica e nella lotta sindacale in difesa del lavoro e dei diritti inalienabili dei lavoratori, in particolare nel settore marittimo. Pasquale Mazzella aveva anche altri interessi come quello della caccia di cui sapeva tutto: i territori di cacciagione giusti, i vari tipi di uccelli, i tempi delle migrazioni, l’uso da esperto dell’arma per cacciare. La passione per la caccia, gli serviva per distrarsi dagli impegni politici e sociali che lo legavano ad un mondo, al quale egli si riteneva orgoglioso di appartenere, quello del lavoro e dei lavoratori. Le sue idee come le sue azioni erano manifestate alla luce del sole, con la schiettezza e l’onestà intellettuale a lui abituali. Il suo credo politico era tutto a sinistra, fra i comunisti irriducibili. Con essi ha vissuto campagne elettorali memorabili da candidato ad Ischia e nel continente. Sventolare la bandiera rossa nelle manifestazione di piazza quando vi partecipava, per Pasquale, era segno straordinario di appartenenza e di libertà. I suoi amici e compagni di partito con cui ha condiviso la vita di sezione del PCI, combattendo le sue prime battaglie politiche ad Ischia, sono stati Giovan Giuseppe Onorato, Luciano Del Dotto e Salvatore Telese, una triade fedele e compatta in cui il compagno Pasquale si riconosceva appieno. A questi poi si sono aggiunti i vari Vuoso, Monti, Lamonaca nei quali egli vedeva il futuro. Infine Pasquale Mazzella uomo. Era gentile e solidale. Riconosceva il lavoro degli altri e si immedesimava in essi quando incorrevano in difficoltà palesi. Pronto a dispensare consigli, specie quando gli venivano richiesti direttamente. La sua religione era l’amore per la famiglia e il rispetto verso il prossimo. Il rapporto col Padre Eterno erano del tutto personale. Ora sicuramente, in una sede più alta, si staranno parlando.

26/01/2014 · L'EDITORIALE