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Per la diagnostica di restauro una Tac preliminare all’ospedale Rizzoli per i due Sarcofagi Egizi.

di ANTONIO LUBRANO

  • Sarà che nostro padre è nato e vissuto per oltre 45 anni in Egitto. Sarà che le nostre sorelle sono nate e vissute, negli anni dell’infanzia, nella terra dei faraoni, l’una in Ismailia e l’altra a Port Fuad, sara’ che abbiamo messo piede in quelle terre fra le piramidi, sarà appunto anche, e forse soprattutto questo , che ci fa sentire presi e coinvolti da ciò che in questi giorni sta accadendo sul Castello Aragonese di Ischia. Negli annali della storia dell’antico maniero è possibile individuare la presenza o il solo passaggio di vari popoli o estrazioni di essi, da quello greco e fenicio a quello turco e armeno, dallo spagnolo e portoghese a quello francese e inglese, da dinastie come quella angioina, sveva, normanna, aragonese e dei D’Avalos . Ma mai di esemplari delle due sponde del Nilo nell’antico Egitto. Certo, di questi ultimi, non si può parlare di esseri viventi, di persone vive e vegete in licenza premio o in vacanza, approfittando del bel tempo di queste giornate della prima decade di un clemente ottobre. Questi sono tavole di mummie in sarcofagi spediti ad Ischia da Bruxelles , per un trattamento speciale, quello del restauro. Infatti da qualche anno il Castello d’Ischia è stato elevato a sede dell’Istituto Europeo del Restauro con un “Laboratorio Sperimentale del Restauro” collocato nella chiesa dell’Immacolata ed un “Laboratorio del mobile” collocato nei locali dell’antico monastero delle Clarisse. Questi spazi lindi, di speciale lavoro, pieni di luce e di mistero, che evocano reminiscenze storiche secolari , fungono da punti di incontro tra esperti e studenti, per l’applicazione pratica di nuove metodologie e materiali, destinati ad evolvere il settore del restauro nella visione generale. Finora sono stati portati a termine restauri importanti e seguiti corsi mensili (full immersion) con un intenso programma didattico per laureandi e laureti in due realtà di laboratorio diverse: il “Cantiere di Restauro” e il “Laboratorio di Restauro”. La svolta sociale e culturale che negli ultimi anni è stata data al Castello Aragonese, sempre più presente nel contesto della promozione turistica dell’isola, è una magnifica premessa ed un segnale vero per le importanti iniziative future che verranno. Il merito indiscusso è della famiglia Mattera dei due rami familiari, e nello specifico, degli eredi del defunto Gabriele Mattera, l’arch. Nicola e sua sorella Cristina, che collegati all’evento ultimo, quello del l’arrivo ad Ischia di due sarcofagi egizi per il restauro, possono a tutto titolo essere orgogliosi del lavoro fin’ora svolto, in prosecuzione di quello iniziato dal loro amato genitore. E’ un momento quello che si vive a Ischia di straordinaria rilevanza culturale e di immagine, che va oltre i confini di una normale programmazione di eventi. Il Castello Aragonese di Ischia sede dell’Istituto Europeo del Restauro presieduto dal restauratore Teodoro Auricchio, in filo diretto con il Musèes Royaux d’Art e d’Histoire di Bruxelles per una operazione che sta richiamando l’ attenzione mondiale. Riuscire nell’affidamento di reperti storico-archeologici di così vasta importanza ed ottenere il loro trasferimento ad Ischia sul Castello Aragonese per essere, in questa sede, sottoposti ad una studiata diagnostica del restauro con successiva esposizione al pubblico dei due sarcofagi egizi in questione, non è cosa da poco. Si sta operando in piena e riconosciuta professionalità. Lo si è capito sabato mattina all’incontro di alto livello sul Castello d’Ischia, promosso dall’Istituto Europeo del Restauro, dove sul delicato argomento sono stati ascoltati gli autorevoli pareri della restauratrice Isabella Rosati, del prof. Dott. Eric Gubel del Museo Belga, dell’egittologo Luc Delvax, del restauratore Teodoro Auricchio presidente dell’I.E.R. AAC, del Prof. Wouter Bracke direttore dell’accademia belgica di Roma e infine dell’ambasciatore del Belgio in Italia S.E. dott. Mertens e Wilmars Vincent. Parole di ammirazione e di compiacimento ed anche di soddisfazione sono state espresse dell’assessore alla cultura del Comune di Ischia avv. Isidoro Di Meglio. Il Vescovo di Ischia Sua Ecc. Mons, Pietro Lagnese, arrivato sul castello sul finire dell’incontro (un Vescovo di Ischia per la prima volta invitato sul Castello ad un evento ufficiale, a parte gli episodi della Via Crucis con i Vescovi scomparsi Pagano e Strofaldi), ha benedetto i presenti e l’opera meritoria in corso, che sicuramente non si fermerà a quest’ultimo evento che di per sé rappresenta già il top. Anzi, è da considerarsi in assoluto, l’evento culturale più importante dell’anno. La giornata inaugurale del progetto, intorno al quale lavora una equipe internazionale guidata dal restauratore amico di Ischia Teodoro Auricchio con Anna Lisa Pilato e dall’egittologo Luc Delvaux, analizzerà e restaurerà in pubblico, ossia a porte aperte, i sarcofagi egizi esposti da sabato mattina 18 ottobre nella chiesa sconsacrata dell’Immacolata sul Castello. Sarà un lavoro portato avanti con estrema attenzione e scrupolo. La diagnostica del restauro riservata ai due importanti reperti archeologici dell’antico Egitto, ospiti della nostra isola, hanno già avuto un trattamento “curativo”preliminare, il giorno dopo ill loro arrivo Ischia. Infatti, trasferiti all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno sono stati sottoposti ad una Tac preventiva come normali pazienti in cura. Per la loro conservazione e sicurezza , i due Sarcofagi egizi con tavole di mummie adagiate in apposite bare o casse di legno, possono dormire sonni tranquilli. A loro beneficio e dei restauratori, va detto che il modulo laboratoriale-espositivo dell’istituto Europeo del Restauro con sede sul Castello Aragonese di Ischia, è tecnicologicamente avanzato, e garantisce un ambiente idoneo alla conservazione dei due reperti. Sono in dotazione webcam e schermo per il collegamenti in diretta con la direzione del museo belga e possiede strumentazioni laser, miscoscopi e sistemi per la depurazione dell’aria attraverso irradiazioni uv. Il modulo permette di restaurare ed esporre allo stesso tempo le opere in pubblico. La giornata dì apertura dei lavori ed al contempo di espssizione dei due sarcofagi, è finita in musica, con un apprezzato concerto.
22/10/2014 · L'EDITORIALE