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Servizio Speciale
da Sant’Angelo d’Ischia
di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO
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DESCRIZIONE DELLA FESTA DI
SAN MCHELE ARCANGELO
SANT’ANGELO D’ISCHIA
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Il 29 e 30 settembre, nella bellissima cornice di Sant’Angelo (Serrara Fontana) va in scenala festa di San Michele, protettore del borgo. È una processione molto sentita dai locali che – tra il passaggio della banda musicale, le Sante Messe nell’omonima chiesetta del XIX secolo, la festa in piazza dove la statua lignea del Santo è alla mercè dei fedeli e la processione a mare -, per due giorni vivono intensamente le celebrazioni dedicate all’Arcangelo più importante della liturgia cristiana, il difensore della fede in Dio contro le orde di Satana.
Del resto, si intuisce facilmente perchè questa piccola enclave di pescatori abbia avuto bisogno di una protezione così importante contro le paure ancestrali di un elemento estraneo e potenzialmente ostile come l’acqua. Non a caso, è proprio la processione a mare il momento più suggestivo della ricorrenza, quello a cui gli abitanti di Sant’Angelo tengono di più. Così come non è affatto casuale, ma anche qui in linea con il vissuto storico del borgo, la tradizione di trasportare il santo a bordo di un peschereccio.
Decine di imbarcazioni seguono San Michele Arcangelo nella sua traversata da Punta Chiarito, la collina che cinge la baia di Sorgeto, fino alle Petrelle, dal lato opposto (rispetto a Sant’Angelo) della spiaggia dei Maronti. Addirittura, per i fedeli che non trovano posto sui taxi boat della cooperativa barcaioli di Sant’Angelo, c’è la possibilità di imbarcarsi su due motonavi normalmente impiegate per le gite turistiche nel Golfo di Napoli.
Lungo il tragitto, il santo è continuamente accolto da spettacolari fuochi pirotecnici. In pratica, non c’è albergo, ristorante, bar e abitazione privata che non si senta in dovere di salutare rumorosamente l’angelo Mi-ka-El, nell’iconografia cristiana spesso raffigurato nell’atto di sconfiggere il Demonio, l’angelo del male.
Nella sua poesia di commiato da Forio e dal Mezzogiorno, Wystan Hugh Auden (1907 – 1973) uno dei più grandi interpreti della letteratura anglossassone del ‘900, scrisse a proposito dell’inveterata abitudine di salutare i santi con i mortaretti, che si trattava di “frastuono inteso per esorcismo”, un modo per affermare:”Può darsi che noi si sia mortali Ma siamo ancora qui!”.
La poesia però termina con una delle strofe più belle mai scritte: “sebbene non sempre si possa Ricordare esattamente perché si è stati felici, Non ci si dimentica d’esserlo stati”.
Vale per l’isola d’Ischia, vale ancora di più per la Festa di San Michele Arcangelo, giù nel piccolo borgo di Sant’Angelo.
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Servizio di
GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO
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LA PROCESSIONE DEL 29 SETTEMBRE
GIORNO DI SAN
MICHELE ARCANGELO
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IL CONCERTO SERALE DI
NICOLA PANTALONE E PIETRA MONTECORVINO
Il Servizio da
Sant’Angelo d’Ischia
è stato realizzato da
GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO
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