LA PROPOSTA PER SALVARE LO STORICO MONUMENTO DALL’INDIFFERENZA GENERALE

– Ingabbiato fra le brutte biglietterie sulla banchina rischia di passare come un ingombro da eliminare –

Appello al Sindaco Giosi Ferrandino – Il Popolo di Ischia gradisce la possibile nuova collocazione

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di ANTONIO LUBRANO

In tutto questo tempo, il Re Redentore con lo sguardo diretto al mare e non solo, ne ha visto di cotte e di crude, sopportando attacchi alla sua veneranda longevità, manomissioni pacchiane e soprattutto indifferenza storica e culturale. Tutto ciò, per prendere coscienza che ormai quello storico monumento nel posto dove ha visto la sua prima luce nel 1903, non è più adatto al suo imperituro riposo, visto che nessuno più se ne cura. Ingabbiato ed affrontato com’è dalle nuove biglietterie che ne offendono la sua regale e storica erezione, appare più opportuno che gli si conferisca una nuova collocazione. Da queste colonne lanciamo la proposta di spostarlo sull’antica Rotonda nel mezzo del Porto. Qualcuno storcerà il muso, altri approveranno. Comunque vada, crediamo che la nostra idea che trasformiamo in vera e ragionata proposta, non è campata in aria. Con lo spostamento del monumento del Redentore sulla Rotonda al centro del Porto,si otterrebbe che la rotonda stessa esca dal suo stato fatiscente e d’abbandono in cui da anni versa, e che infine, potesse fungere da solido e rilanciato piedistallo su cui poggiare il monumento del Redentore restaurato. E’stato già detto: bisogna fare scelte coraggiose per migliorare il paese. Il Cristo Redentore in mezzo al Porto d’Ischia ci fa pensare al Cristo Redentore di Rio del Janeiro in Brasile, alla statua della Libertà nel Porto di New York, al Colosso di Rodi. L’impresa, come si dice, varrà la spesa. Quindi la nostra proposta è indirizzata direttamente al sindaco Giosi Ferrandino che può cogliere l’occasione di ascrivere a sè una decisione di portata epocale qualora avesse il coraggio di assumerla. Dal canto nostro, noi non ci fermeremo qui. Il Golfo promuoverà una sottoscrizione per coinvolgere anche i cittadini in questa “crociata” nei rispetto dei nostri grandi monumenti e della loro storia. Del resto, dopo aver chiesto in giro cosa ne pensassero di un eventuale spostamento della storica statua del Redentore dalla banchina sulla rotonda al centro del porto, le risposte all’unanimità sono state tutte positive. Di fronte a questo dato confortante, l’dea, o meglio la proposta di vedere al più presto il Redentore svettare al centro del porto, possiamo dire che poggia su basi concrete. Si confida, pertanto, sul buon senso e l’ampiezza di vedute, se ce l’hannno, delle autorità comunali e degli organi dei beni ambientali il cui parere in casi del genere diventa determinante. Poichè riteniamo che il sindaco Giosi Ferrandino, in altre circostanze quasi similare, ha dimostrato forte e chiaro decisionismo, anche in questo caso abboamo motrivo di pensare che la proposta de Il Golfo possa trovare seria accoglienza. Il Monumento del Redentore è un importante pezzo di storia che il Vescovo di Ischia del tempo Mons. Mario Palladino seppe utilizzare con cristiana maestria come straordinario riferimento di tangibile cattolicità del popolo ossequiente isclano. Fu padre tenace dell’iniziativa, ottenne l’appoggio incondizionato di tutto il Clero locale, i cui parroci delle proprie realtà parrocchiali determinavano a piene mani sulla massa dei fedeli, varò per l’occasione una significativa pubblicazione in cui pubblicò testimonianze di consenso e di elogi di Cardinali, Vescovi, scrittori, artisti e perfino di due Papi, Leone XIII e Pio X, il primo, che magnificò prima di morire l’opera in programma ed il secondo, che la benedisse a pochi giorni dalla sua elezione a nuovo Pontefice. Siamo nei primissimi anni del 1900. L’iter per giungere alla installazione del Monumento al Redentore durò qualche anno. Così l’8 novembre del 1903 avvenne l’attesa cerimonia di inaugurazione in forma solenne per la presenza di migliaia di persone, di prelati, autorità civili e militari dell’isola e del Continente. Insomma Mons. Palladino fece le cose davvero in grande. Ora, quell’imponente monumento svetta da 110 anni sulla banchina davanti al borbonico colonnato della Chiesa Reale di Porto Salvo sul Porto d’Ischia, oggi in via di restauro. Poiche i tempo cambiano e con essi, cambiano pure aspettative, sogni e stato dei luoghi dove viviamo, non vediamo perché non possa cambiare anche la sede della storica statua del Redentore, specie se si considera che la banchina ove il monumento poggia, serve per tutt’altri servizi.

02/04/2014 · L'EDITORIALE