Di Antonio Lubrano
Nel lontano aprile del 1989, a commento di una straordinaria conferenza del prof. Romeo De Maio, promossa dalla sezione di Ischia del Circolo Sadoul, animato dall’allora nostro amico, l’indimenticabile e colto Tonino della Vecchia, sulla mitica e santa figura di San Giovan Giuseppe della Croce, tenutasi nell’allora Jolly Hotel di Porto d’ Ischia, ci venne l’audace idea di chiedere al prof. Edoardo Malagoli, presente in sala, di scrivere un articolo per noi Lubrano. Articolo, che avremmo pubblicato sul nostro giornale Ischia Mondo qualche settimana dopo, essendo il giornale stesso, mensile e per nostra fortuna, nelle grazie dell’illustre professore, il quale di tanto in tanto ci onorava della sua collaborazione con scritti preziosi. Uno di questi, fu proprio quello che in esclusiva pubblichiamo e con piacere riproponiamo ai lettori de Il Golfo, qui, in queste pagine , dove Edoardo Malagoli, secondo una sua “Più profonda visione storica” ci parla della “Umana vicenda di San Giovan Giuseppe della Croce”. A riguardo, dobbiamo aggiungere che quando gli formulammo la richiesta, non senza il timore di vedercela respinta a causa del particolare argomento in discussione ed anche per la sua nota laicità ed estraneità alle vicende della chiesa cattolica con i suoi preti e santi della storia, l’esimio professore ci sorprese. Per prima cosa ci domandò per quale motivo glielo chiedevamo con tanta remissività e cautela come se già fossimo a conoscenza di una possibile risposta non positiva. In quella occasione il Prof. Malagoli, ripetiamo, ci sorprese per davvero, perché fu brillante ed allo stesso tempo signore, di quella straordinaria signorilità nota a tutti e che solitamente dimostrava quando lo si ascolta nelle sue dotte conferenze e negli incontri con suoi ex studenti, colleghi professori, amici artisti e gente comune. Malagoli, senza esitare, ci guardò negli occhi e con un sorriso che ci aprì il cuore, ci rispose: “Volentieri. Il vostro Santo è un fenomeno di espressione umana che mi colpisce. Sono qui alla conferenza del Prof. De Maio con animo sereno e desiderio di conoscere. Vediamo fra qualche giorno a casa mia…” Il prof. Edoardo Malagoli, viveva a Forio d’Ischia in una graziosa villetta in via Spinavola, 56 immersa nel verde e nel silenzio tipico per chi pensa e crea. Raggiungemmo Casa Malagoli in compagnia del collega ed amico Almerico Di Meglio. L’accoglienza fu magnifica. Il Professore ci intrattenne per oltre un ora. Parlammo di scuola, di politica locale, di giovani, di ambiente, della sua passione per canoa, del mare e di San Giovan Giuseppe, il tema insolito che lo impegnò a scrivere del nostro Santo Concittadino, di cui oggi, 5 marzo ricorre l’anniversario della morte avvenuta nel 1734 e che gli ischitani sull’isola, in Argentina (Mar del Plata) e in California (San Pedro) festeggiano con grandissima devozione. L’articolo richiesto, il professore l’aveva scritto e ce lo consegnò in busta chiusa. Evidentemente, per non far disperdere quello spirito mistico contenuto nelle parole che Malagoli aveva scritto per noi.