ISCHIA ISOLAVERDE. Mennella; Finizio, Impagliazzo, Mattera, Tito; Armeno, De Francesco, Alfano, Muro; Cunzi, Scalzone.
(Taglialatela, Florio, Tricoli, Liccardo, Trofa, Spadafora, Di Maio). All. Porta.
TERAMO. Serraiocco; Scipioni, Caidi, Speranza, Gregorio; Arcuri, Cenciarelli; Petrella, Casolla, Di Paolantonio; Bucchi.
(Narduzzo, Giannetti; Montecchia, Sassano, Fiore, Gaeta, Dimas). All. Vivarini.
ARBITRO: Bertani di Pisa.
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Fotografie di
NICOLA TRANI
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IL COMMENTO ALLA PARTITA
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di PASQUALE RAICALDO
Quanto mancava, all’Ischia, una domenica così. Caparbia e volitiva, orgogliosa e compatta, nella terza uscita targata Antonio Porta la squadra isolana sgambetta la capolista Teramo rifilandole un sonoro 3-0. Un successo che si traduce un’iniezione di fiducia per un ambiente che recupera l’ottimismo perduto nel lungo inverno a tinte fosche e che proietta Cunzi & company in piena zona promozione. Nel pomeriggio del “Mazzella” potrebbe così essersi materializzata l’auspicata svolta di un campionato sin qui caratterizzato da incertezze e balbetti e ciononostante aperto, apertissimo.
E’ stata, quella di oggi, una partita intensa e combattuta, più di quanto non dica il risultato finale. L’Ischia «new edition» ha avuto il merito di presentarsi concentrata e determinata, al punto da rimediare subito all’errore dal dischetto di Mattera (rigore decisamente generoso), portandosi in vantaggio con un bolide di Muro, che ha piegato le mani al non impeccabile Serraiocco. 1-0 dopo 15 minuti, Teramo in bambola e Ischia euforica. Tanto da trovare il raddoppio dopo appena 5 minuti: stavolta è Cunzi a trovare il jolly con un destro ciabattato che mortifica l’incerto portiere avversario. Prende forma una domenica esaltante, che l’arbitro Lorenzo Bertani di Pisa prova a movimentare più del consistente vento che soffia su Fondobosso. Lo fa, allo scadere del primo tempo, concedendo un rigore decisamente discutibile agli ospiti (decisione che sa tanto di compensazione), ed espellendo Mattera per un presunto fallo su Bucchi. Ma stavolta è Gigi Mennella, tornato assoluto protagonista in barba alle alchimie sull’età media, a ipnotizzare Bucchi (che rientrava dal 1’ dopo sette mesi) e mandare in visibilio il pubblico del “Mazzella”.
Al rientro dagli spogliatoi, l’Ischia rinserra le fila e prova a non intimorirsi troppo dallo svantaggio numerico, che dura appena nove minuti: il secondo cartellino giallo costa a Gregorio l’espulsione. Ma la capolista non ci sta e avanza il baricentro del proprio gioco, sfiorando a più riprese la rete che avrebbe accorciato le distanze. Un gran tiro di Speranza coglie il palo interno: la palla carambola tra le braccia di Mennella. Un pizzico di fortuna non guasta e riequilibra, per l’Ischia, un lungo periodo negativo. A chiudere il discorso ci pensa ancora una volta il ritrovato folletto Cunzi, che alle mezzora riprende una respinta di Serraiocco su diagonale dell’esordiente Trofa (bentornato) e sigla la sua doppietta personale.
E’ il gol che chiude la contesa, restituendo all’Ischia fiducia e ottimismo, all’insegna di un ritrovato amalgama tra tutte le componenti. La squadra, che pure ha perso per strada pezzi da Novanta (Nigro, Schetter, Di Nardo, Catinali, Pane, Pedrelli e tanti altri), ha dimostrato di avere le carte in regolare per rientrare tra le prime 8; la società sta provando a ricompattarsi, liberandosi dei fardelli del passato e delle contraddizioni legate a un budget sovradimensionato e alla figura di Nicola Crisano; la tifoseria rema compatta nella stessa direzione. Che il vento sia finalmente sia girato?