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Speciale Reportage di
GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO
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Lo Speciale Servizio
è stato realizzato da
GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO
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I MILLE VOLTI DI SPARASPILLI
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di MICHELE LUBRANO
(da Il Golfo del 4 Febbraio 2014)
Ma chi è veramente Sparaspilli (alla’anagrafe Giovanni Lauro), un attore, un comico, un teatrante, un giullare, un artista , un cuoco, un assaggiatore di vino, un nuotatore, un suonatore di mandolino, un cantastorie, un grecista, un pazzerellone: sì tutto questo è Sparaspilli.Principalmente un attore nato che oggi vive la sua vita su un palcoscenico naturale. Per la compagnia teatrale di Ponte, di cui è protagonista, conia il nome Fisalugo (Filodrammatica San Luigi Gonzaga) – Siamo nel dopo guerra e gli spettacoli teatrali avvenivano nella grande sala del Seminario, messa a disposizione del compianto Vescovo Mons. De Laurentiis. Dopo poco tempo approda alla filodrammatica Don Bosco di Ischia Porto, dove mette in scena con Giannino Messina, Eduardo Canestrini, don Agostino Lauro, Giannino Barile, le sorelle Mira, Paciello e tanti altri bravi attori , eccezionali lavori teatrali. La sua esistenza la vive su due palcoscenici naturali; il primo è Ischia, che adora in modo viscerale e il secondo è una piccola isola del Dodecaneso di nome Lipsi, che è identificata con la mitica Ogigia, l’isola della Ninfa Calipso. Questa piccola isola, ha rapito il nostro “eroe” ischitano durante l’ultimo conflitto mondiale, quando da giovane marinaio affondò con la nave Alessandro Volta nelle acque dell’Egeo, finendo su una bianca isoletta di nome Aspronissi. Su questa isola incantata avvolta da una luce purissima e da una nitidezza del cielo e da un mare che sconvolge, ha conosciuto il primo grande amore, la bellissima Vassillissa, che è volata al cielo. Quasi ogni anno,ai primi di settembre, lascia gli amici ischitani e fugge insieme alla moglie Carla in questo secondo paradiso, nuotando e rilassandosi sulla spiaggia di Plati Yialos. In Questo incanto, ritrova la sua Ischia di tanto tempo fa, ove il silenzio è la voce più bella, e dove i galli suonano la sveglia del mattino. E tra gli isolotti di Makronissi, di Aspronissi, Mrathi e Arky, dove il sole spande una luce accecante, Sparaspilli recita le sue poesie (in un greco maccheronico) che solo gli Dei riescono a capire. Gli abitanti di Lipsi, che sono circa seicento anime, lo conoscono come il Capitano della nave “Alessandro Volta”, e anche quest’anno lo aspettano con impazienza per festeggiare insieme ad amici ischitani i 94 anni nella terra degli Dei
MICHELE LUBRANO
(da Il Golfo del 4 febbraio 2014)
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FESTA DI COMPLEANNO di un popolare personaggio ischitano – Compie oggi 94 anni
PARLA SPARASPILLI: “TIRO PER I…CENTO !”
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Lo festeggia un cast artistico di tutto rispetto: il Maestro Peppino Iacono, Gaetano Maschio,
Filomena Piro, Nik Pantalone e Guerino Cigliano – Un nutrito gruppo di invitati per una cena luculliana
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Intervista a Sparaspilli
di
ANTONIO LUBRANO
(da Il Golfo del 4 febbraio 2014)
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Oggi Sparaspilli, al secolo Giovanni Lauro, compie la bellezza di 94 anni, e si avvicina baldanzoso, perchè in ottima salute, al suo… primo Centenario. Per il quale, è già impegnato nei preparativi per la grande festa che sarà. Ma di questo ne parleremo a tempo debito. Ora Sparaspilli è tutto concentrato sull’avvenimento di questa giornata, che la concluderà questa sera, nelle stanze del suo famigerato “Villino Pontano” con una grande festa in cui sarà consumato un pranzo luculliano, considerati i gusti culinari del festeggiato. Si suonerà e si canterà con le musiche del maestro Peppino Iacono e le voci possenti di Gaetano Maschio, Filomena Piro, Nicola Pantalone e Guerino Cigliano. Un cast artistico di tutto rispetto a cui si aggiungerà il cabarettista napoletano Giorgio Coccobello che per la speciale occasione, declamerà una significativa e divertente poesia, in omaggio a Sparaspilli ormai divenuto, per passati trascorsi artistici, suo stimatissimo amico e collega di scena.
Faranno festa intorno a Sparaspilli ed a sua moglie Carla, gli amici di sempre e cioè: Riccardo Scotti e Signora Tina, Tonino Napolano e Signora Linda, Peppino Mazzella e Signora Tullia, Michele Lubrano e Signora Shirley, Antonio Lubrano, Giovan Giuseppe Lubrano, Massimo Ielasi e Signora Rosetta, Signora Mariettina Conte-Cuzzocrea, Geppino Cuomo e Signora Franca, Signora Luciana Salamati-Pantalone, signora Giuseppina Gallo, signora Maria Rosaria Cuzzocrea-Cigliano, Signora Francesca Iacono. Che sono gli invitati del primo turno. Vi saranno poi, nei prossimi giorni, un secondo e un terzo turno, a cui prenderà parte il resto della lunga schiera degli amici di Sparaspilli, per non scontentare nessuno. Ma vediamo cosa ci dice Sparaspilli di se stesso e della sua vita passata nella Ischia di altri tempi, quando si viveva alla giornata, con i pochissimo mezzi a disposizione, con la speranza di essere raggiunti da situazioni migliori.
SPARASPILLI, PARLACI DEL TUO LONTANO PASSATO
“Al vicolo dell’Addolorata, in faccia a sagliute ‘e l’Arzo”, il 4 di febbraio 1920 nascette nu cardillo. Da adulto, poi, divenne Sparaspilli. E quì si parla di una Ischia di circa un secolo fa. La Radio nacque in Italia nell’anno 1924, ma a Ischia non l’aveva nessuno. Solo nel 1926 i ragazzi andavano a curiosare fuori all’ufficio del notaio Bonaventura Mazzella. Quando Lui, con la cuffia, ascoltava la Radio Galena, la tecnologia non era ancora nata. Niente televisione, niente compiuter, niente telefonino Smarth, niente iPad, niente iPhone. Parliamo di una Ischia di quando, al posto del termosifone, c’era il braciere. Circolavano sulle strade di Ischia poche biciclette tante carrozzelle e carrette trainate da cavalli, muli e asini. Il primo centralino telefonico venne installato al Borgo dei palazzi di fronte alla Cattedrale, un piccolo locale tra l’allora salone di Ciro Carcaterra e il Caffè Fiorinda degli sciacquatazze, ne erano titolare le due sorelle De Luca, Concettina e Giuseppina, figlie dello pseudo avvocato ‘U Mbruglione di Campagnano”
COME TI MUOVEVI: IN CARROZZELLA, IN BICICLETTA O IN TAXI… ?
“Ma quale bicicletta e carrozzella del sauciccio. Qualche anno dopo, questa è storia, arrivò ad Ischia la prima automobile. Era una “Balilla”, proprietario il facoltoso Totonno Baldino. Gli Agnelli della Fiat la chiamarono “Balilla”, per far contento il Cavaliere Benito Mussolini. Cominciò allora, una nuova era. I Fratelli Pisciuttella, Giovanni e Totonno Morelli prima, e Giuseppe Buono dopo, portarono a Ischia il promo taxi. C’era allora al largo di Lacco Ameno, ancora la Tonnara e la Cumana andava ancora a Torregaveta o a Baia, quando il mare era mosso. I fratelli Pisciuttella, avevano il garage vicino casa mia, era il portone derl palazzo Morgione, quello che ora chiamano il palazzo Scalfati. Il taxi allora si prendeva per gli sposalizi dei signori, chi non era signore, prendeva la carrozza larga. Noi sapevamo subito quando c’era un matrimonio perché per avviare il motore del taxi, i fratelli Pisciuttella dovevano girare la manovella di avviamento, almeno per un quarto d’ora. Lo scoppettio del motore che udivano bene tutti gli abitanti di Via Seminario e Largo Pontano, ci faceva dire: “chisà oggi chi se spose”. Si capicva che era un matrimonio signorile. Allora per essere signore dovevi fare le scuole tecniche a Sant’Antonio, possedere qualche casa in più e poche migliaia di lire. Batava questo per essere definito signore, ma i nonni dei signori di quel tempo erano tutti o quasi tutti figli di contadini pescatori. Provenivano tutti da maestri di cucela e di pastenaturo, come dire, da rimme e da zappae. Stando ai motori, si discuteva con intreresse e curiosità della Vespa e della Lambretta: delle due quale era più bella. La prima vespa la portò il fotografo Provitola e la prima Lambretta, Nino D’Amico. Cominciavano a tramontare gli antichi costumi. Antonio Buono detto “Aurlanda”, non andava più col cofano e zappetiello a raccogliere la “Petoscia”. “Ndonino” ogni pomeriggio partiva dal suo orto del Pontano e si recava alla vicina spiaggetta del Muro Rotto a fare la raccolta della “Petoscia” per ingrassare le verzure del suo orto”.
COSA SUCCESSE CON L’AVV. FLORIO A POCHI PASSI DA CASA TUA ?
“Tutti o quasi tutti i mandraiuoli, allora, andavano al Muro Rotto a fare il bisogno. Quando poi, l’avv. Florio, a morte di Donna Bricchetta, comprò l’altra ala dell’allora Palazzo Conturso, volle che mai più nessuno si recasse all’attigua spiaggetta a fare il bisogno. E fece scrivere su tutta la parete affaccia mmare della Siena, “E’ proibito cacare”. Quella scritta con vernice bianca si leggeva benissimo anche da bordo ai vaporetti della Span che dal Porto arrivano al Ponte per poi ripartire per Napoli. Quel palazzo del maestro di pianoforte Conturso prima, e dell’avvocato Florio dopo, è oggi il 5 stelle Miramare e Castello. Cominciava l’era della tecnologia. Addio Strummole e Pallera, addio Cavalli Tuosto e Tienete Nduosto, Addio Mazza e Piuze, addio Cavalli Mbelli Mbelli e Sceglietre la Pecorella. Come cambiano usi e costumi, come passa il tempo”
IL TUO AMICO QUASI COETANEO PASQUALE MAZZELLA E’ VOLTAO AL CIELO…
Del presente e del passato ne parlavo spesso con il mio quasi coetaneo che da poco ci ha lasciati, Pasquale Mazzella di “Suglia” stirpe. Lui rosso di Russia, io Bianco Fiore. Ci lasciavamo sempre con la stessa frase che a volte lui diceva a me, altre volte io dicevo a lui: “Io combatto la tua idea perché è contraria alla mia, ma sono pronto a “cazzuttiare” affinchè la tua idea tu la possa esprimere sempre liberamente”. Non addio, ma arrivederci, Pasquà. Magari un po’ più in là. Gli acciacchi mi hanno impedito di essere presente al tuo rito funebre, e me ne dolgo”.
COME VUOI CONCLUDERE QUESTA CHIACCHIERATA ?
“Chiunque dovesse chiedere , ricco o povero,intelligente o inalfabetico “meglio tanno o mò…”, io veramente non saprei rispondere. Una sola gran cosa ‘è certa, ed è che del presente non si è mai contenti, si spera nel futuro, e si rimpiange sempre il passato”.
ANTONIO LUBRANO
da Il Golfo del 4 febbraio 2014
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LA POESIA DI GIORGIO COCCO BELLO
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‘E NUVANTAQUATT’ANNE
‘E SPARASPILLI
Quann’è nato Sparaspille
se tignett”o cielo azzurro
se vedette nu cardillo
‘ncopp’a ll’isola ‘e vulà.
Mò, ca sò nuvantaquatto
vola sempe stu cardillo
sempe allero, sempe arzillo
…che piacere a llo guardà !
E nce simmo ccà riunite
tant’amice, ‘nzieme a Gianni
pecchè ogge è ‘o compleanno
e l’avimma festeggià.
‘O ssapite, Sparaspille
nun cunosce ‘a pucundria
campa sulo cu ‘alleria
‘a tristezza ‘a fà schiattà
e pirciò, mò, tutte ‘nzieme
nce facimmo nu surzillo
â salute ‘e Sparaspille
cu tanta sincerità!
GIORGIO COCCO BELLO
(da il Golfo del 4 febbraio 2014)